Il paesaggio rurale mediterraneo. Le case grotta di Ponza e la loro evoluzione tra identità e conservazione. Proposta di tutela dell’edilizia residenziale tipica dell’isola di Ponza attraverso l’integrazione del DM 14.01.1954 che tutela il paesaggio delle Isole di Ponza, Gavi, Palmarola e Zannone.

Nell’ambito dell’implementazione del contenuto delle dichiarazioni di notevole interesse pubblico o emanazione di nuovi provvedimenti di dichiarazione da parte del Ministero (Fondi Capitolo 8120 –PG2 A.F. 2020. Attuazione della Circolare n.9/2019), la nostra Soprintendenza ha deciso di concentrare la sua attenzione sull’isola di Ponza e, in particolare, su un a tipologia edilizia tipica ma poco nota sulla penisola.

L’edilizia residenziale tipica dell’isola, sviluppatasi a partire dalla seconda colonizzazione borbonica del ‘700 fino alla metà del ‘900, si identifica dapprima con le case grotta scavate nella roccia tufacea e successivamente con l’evoluzione delle stesse tramite l’annessione delle cellule abitative in esterno, coperte con cupola estradossata. Le maestranze del regno borbonico garantirono la realizzazione di vere e proprie abitazioni con blocchi di muratura tufacea, a un piano, composte inizialmente da un solo ambiente, edificato davanti o sopra la preesistente scavata grotta. Si determinò un incremento della qualità delle abitazioni, i nuovi ambienti erano più luminosi e ventilati, rimandando sul fondo, con altre destinazione d’uso, le vecchie cavità scavate nella roccia. Per giungere al piano superiore si costruiva una scala che usciva su un pianerottolo lungo quanto la facciata principale e che era realizzato con un arcone, di solito ribassato. In seguito trovò posto sul ballatoio un piccolo locale igienico. La tecnica costruttiva delle volte estradossate, importata dai coloni e dalle maestranze del regno borbonico, garantivano un recupero delle acque piovane, evitandone la dispersione. L’unico prospetto di questi piccoli edifici rurali nel tempo venne arricchendosi di elementi decorativi ad intonaco, come le fasce marcapiano o le mostre delle finestre e delle porte; queste fasce erano sempre intonacate a calce con colore bianco, mentre le murature di fondo venivano colorate con tinte a calce gialle, rosa o celesti. La tipologia edilizia della casa grotta con la sua evoluzione cellulare in blocchi di tufo coperta a cupola, si diffuse su tutta l’isola evolvendosi in diverse conformazioni sempre a partire dal modello iniziale, per adattarsi al nucleo familiare, alle esigenze orografiche e di abitabilità.

Il paesaggio dell’isola di Ponza è intrinsecamente connesso con questa particolare tipologia di edilizia rurale, che ad oggi però, non essendo riconosciuta come patrimonio culturale e identitario, rischia di essere vittima della speculazione edilizia, cancellando o modificando il paesaggio storico.

Grazie a questo progetto se ne approfondirà lo studio, attraverso la ricerca archivistica e bibliografica, il censimento e la mappatura delle case che ancora oggi conservano i caratteri tipologici e costruttivi autentici per poterne proporre la tutela.