Tomba di Cicerone

Comune
Formia (LT)

Località
Via Appia Km 139

Il sepolcro conosciuto come Tomba di Cicerone, tra i monumenti più rappresentativi di Formia, si conserva lungo la via Appia in posizione tale da conferire al monumento massima visibilità.

L’attribuzione della tomba al grande oratore romano, originario di Arpino, non è certa. L’arpinate menziona frequentemente nelle sue epistole il Formianum, in riferimento a una sua villa nel territorio di Formia, “piacevole per il tepore estivo in quanto esposta ai gradevolissimi venti etesii” (PlutarcoVit., Cic., XI, 47). Proprio nei pressi della sua residenza formiana, l’arpinate fu ucciso per mano dei sicari di Marco Antonio la notte del 7 dicembre del 43 a.C. Del complesso doveva far parte anche un sepolcro, se è vero che Silio Italico, avvocato e poeta latino, dopo la morte di Cicerone ereditò entrambi, come riferisce Marziale (Epigr. I, 48).

Il monumento funerario, alto circa 24 metri, si compone di due corpi sovrapposti: una base quadrata e una meta troncoconica o tamburo. La base di forma quadrangolare, realizzata in opera quadrata con blocchi di calcare, misura circa 9 metri di altezza e 18 metri di lato. Oggi appare privata di una parte a causa delle ricorrenti asportazioni che lo hanno interessato nei secoli.

La parte superiore, di forma troncoconica, è composta da un nucleo in cementizio e doveva originariamente presentare un rivestimento di cui non rimane traccia. Attualmente la sua altezza raggiunge gli 11 metri circa e sulla sommità si conserva traccia di un basamento che doveva sostenere un acroterio, forse una statua. All’interno si conservano due camere sepolcrali sovrapposte, sostenute da un pilastro centrale in opera quadrata e coperte a volta. 

La camera inferiore, all’interno della grande base quadrata, presenta sei nicchie perimetrali rivestite in opus testaceum, cioè nella tipica opera in mattoni. Questa doveva essere probabilmente la vera e propria sala funeraria, dove erano conservati i resti del defunto incinerato, deposti nell’apposita urna.

Fin dall’antichità, il monumento fu interessato da lavori di restauro che ne hanno modificato l’aspetto originario. In età medievale e nei secoli successivi venne utilizzato con funzione difensiva e di avvistamento. 

La tomba è circondata da un giardino (hortus funerario) delimitato da un recinto realizzato in opera reticolata, nel quale si aprivano almeno due ingressi, di cui il principale direttamente sulla via Appia.