Foro Emiliano

Comune
Terracina (LT) 

Località
piazza Municipio

Datazione
fine del I sec. a.C.

Il tracciato antico dell’Appia attraversava la colonia marittima di Terracina, fondata dai Romani nel 329 a.C. al termine della conquista della pianura pontina e della definitiva cacciata dei Volsci dal territorio. La strada si inerpica sulla collina fino a giungere al centro della vita sociale, economica e civile della città: il Foro, luogo di incontro e di commercio per tutti i cittadini. Qui si trovavano infatti gli edifici pubblici più importanti, come la basilica, la curia, il teatro e l’erario. 

Il Foro Emiliano di Terracina, oggi Piazza del Municipio, risale al periodo in cui con il cambiamento dell’assetto politico da repubblica a impero le piazze più importanti acquisirono forme maggiormente scenografiche. Ne sono la prova i resti di due imponenti archi quadrifronti, posti proprio sul tracciato dell’antica Appia, che lasciano ancora oggi intuire la monumentalità del porticato panoramico: un elemento peculiare ed inconsueto legato certamente alla spettacolare vista sul mare e sul porto.

Una serie di pilastrini separava l’area del foro pedonale dal percorso dei carri sull’Appia, qui contraddistinta dell’uso di basoli di calcare. Al di là di essa troviamo i resti di un altro importante edificio, il teatro.

Sul lastricato della piazza si può ancora leggere l’iscrizione “A(ulus) . Aemilius . A(uli) F(ilius) . STRAVI(t…)”  [Aulo Emilio, figlio di Aulo, pavimentò], incisa con lettere di bronzo, grandi circa 30 centimetri e corrispondenti a un piede romano. 

Al di sotto del foro sono ancora visibili le gallerie sostruttive con funzione di supporto del terrazzamento romano necessario per dare alla piazza la dimensione organica che ancora oggi è possibile ammirare.

Interessante notare come nei secoli la piazza della città abbia conservato intatte le proprie caratteristiche sociali e civili. Ad esempio l’attuale municipio, realizzato dall’architetto Giuseppe Zander nel 1949, si pone al tempo stesso in sostituzione e continuità con la curia romana di un tempo.